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Playhouse 10th Anniversary feat. Ricardo Villalobos @ Kindergarten (Bologna,It)

Playhouse 10th Anniversary feat. Ricardo Villalobos @ Kindergarten (Bologna,It)

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Venerdi 25 Marzo 2011
Kindergarten + Redrum
Via Calzoni, 6
Bologna

Playhouse alza il tiro e presenta al Kindergarten uno dei party piu’ interessanti di tutta questa fantastica stagione. Quest’anno la crew bolognese celebra i 10 anni di attivita’ ed è evidente che le baldorie dell’anniversario andranno avanti ad oltranza. L’ospite questo venerdi si chiama Ricardo Villalobos, dj-icona della club culture, top producer e massimo esponente della scena elettronica mondiale. Nato nel 1970 a Santiago del Chile, da entrambi i genitori musicisti (il padre di Ricardo in particolare era uno dei più importanti compositori di musica moderna sudamericana), nel 1973, dopo il rovesciamento di Allende e l’avvento della dittatura di Pinochet, Villalobos emigra in Germania, paese d’origine della madre. Nella sua patria adottiva, all’eta’ di 11 anni, Ricardo inizia a studiare percussioni, cominciando anche quel percorso di ricerca del ritmo, tribale o tradizionale, che ancora oggi continua e influenza il suo lavoro in modo radicale. Alla fine degli anni’80 Ricardo Villalobos comincia a comporre musica elettronica, profondamente influenzato da gruppi come Kraftwerk, Tangerine Dream e soprattutto Depeche Mode. “Ero il loro fan piu’ accanito penso dell’intera Germania, li seguivo ovunque andassero, su’ e giu’ per l’Europa”, rivela il cileno. Agli inizi degli anni ’90 Ricardo si da all’arte del djing influenzato da artisti come Baby Ford, Thomas Melchior, Daniel Bell, Andrew Weatherall, Derrick Carter e tutto cio’ che in quegli anni Richie Hawtin stampava sotto gli pseudonimi FUSE e Plastikman. La musica ha un suo colore, per “usarla” e proporla nel giusto modo bisogna essere un profondo conoscitore dell’animo umano, e Villalobos dimostra una notevole esperienza in tal senso. Il suo primo lavoro è un EP, “Sinus Poetry”, che esce su Placid Flavour nel 1993, al quale ne seguiranno numerosi altri su label come Perlon, Playhouse, Frisbee Tracks e Lo-Fi Stereo. Ma bisogna aspettare il 2003 per consacrare il suo nome nell’olimpo dei grandi. Esce “Alcachofa”, album considerato la testa di ponte del filone minimale. Il tocco personale di Ricardo in studio è rappresentato alla perfezione in questo album, nelle sue tracce più lunghe del normale che si evolvono lentamente. Subito questo capolavoro (in particolare le traccie Dexter e Easy Lee) diventa un vero e proprio inno, strasuonato dai big del panorama house e techno. Dopo aver anticipato la tendenza minimale, Ricardo inventa un linguaggio che unisce l’animo mistico e malinconico latino all’energia e la follia della scena underground berlinese, coniando insieme al suo compagno di sempre, Lucien Luciano, uno stile inconfondibile. Date le origini latine, Ricardo è anche innamorato della musica sudamericana, in particolare quella brasiliana. “I brasiliani hanno cominciato ad ascoltare techno due o trecento anni prima di tutti. Se metti a confronto il groove della samba con quello della musica techno, possiamo scoprire che dietro c’è la stessa identica idea.” dice Villalobos. Ricardo durante un’intervista racconta un aneddoto curioso, sempre legato al ritmo e al Brasile. “Ero a Rio insieme a mio padre, allora avevo 15 anni e giravamo per le scuole di Samba. Entrammo in una di queste, dove c’erano 300 persone che avevano appena cominciato a suonare. Mio padre nel frattempo era andato fuori a parcheggiare, quando qualcuno mi diede una campanella e mi invito’ a suonare. Al ritorno a mio padre, scambiato per un poliziotto, venne negato l’accesso e cosi’ stetti con loro per l’intera durata della sessione, cha ando’ avanti per 18 ore! quella maratona è stata una delle piu’ forti inspirazioni della mia vita”. Pochi come lui hanno un amore tale per il suono, al punto che Ricardo è famoso per le sue crociate contro i soundsystem di bassa qualita’ nei club. “Lotto continuamente per un ottima riproduzione del suono, contro quei proprietari di club che non vogliono spendere troppi soldi per il soundsytem. E’ la cosa piu’ importante, sia per me che per il party. Il fattore primario che determina la buona riuscita di un party è proprio la qualita’ del suono, e il miglior soundsystem attualmente è quello del Fabric di Londra” dice Ricardo, che continua scagliandosi anche contro il formato mp3: “L’mp3 è come offrirti una camera a 800 Pixel dicendoti che sia la cosa piu’ cool in circolazione. E questo è quello che sta succedendo oggi al suono. E’ molto importante combattere contro questo; per quello io compro solo vecchi mixer e vecchie apparecchiature da studio, perchè ancora oggi il miglior equipaggiamento per registrare è quello che girava negli anni ’50 e ’60. Quello che sta succedendo ora è una catastrofe: la gente ha fame di musica, ma in questo modo la musica è solo numeri, non nomi o contenuti all’interno di essa. Zero nomi e zero testi, zero conoscenza di chi ha fatto il disco o il cd. Solo downloading”. Del resto la personalità di Villalobos è direttamente proporzionale al suo successo come artista. Nel 2006, alla 66esima mostra del cinema di Venezia, viene addirittura presentato un film sulla sua vita. “Villalobos” è il terzo lavoro di una trilogia diretta dal regista Romuald Karmakar che pone uno sguardo attento sul fenomeno elettronico dell’ultimo decennio ritraendo, di conseguenza, l’esperienza musicale di una nuova generazione di artisti e di pubblico. Basandosi sull’utilizzo di interviste, performance live e backstage del dj/producer cileno, Karmakar realizza un film documentario di quelli rari da trovare, e per soggetto e per sensibilità. In questo film aneddoti, curiosità, oggetti cari ad un musicista elettronico e tanto vinile contribuiscono a disegnare l’immaginario di un personaggio diventato “cult” nel mondo della musica elettronica. Un successo che oggi Ricardo Villalobos, senza sosta, blissa con nuove produzioni e con memorabili performances nei migliori club e festival del pianeta. L’artista ha recente affermato di volersi gradualmente allontanare, a cominciare dai prossimi 10 anni, dalle scene dei club e della dance music per dedicarsi a colonne sonore e musica jazz. Intanto non perdiamoci questo party che, senza dubbi, scriverà un altro pezzo di storia di Playhouse, del Kindergarten e di tutta la club culture bolognese. A spianare la strada a Ricardo Villalobos ci saranno di supporto gli Unzip Project e per l’occasione apriranno anche le porte del Redrum, al piano di sopra, che ospitera’ il prive’ con i ragazzi di The Harbour e Villasound in consolle…Vamoooos!

Prevendita: 27 euro
Door: 35 euro
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