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Efdemin – Decay [Dial]

Efdemin – Decay [Dial]

145273L’ ultimo di Phillip Sollman alias Efdemin è un significativo scostamento dai suoi album precedenti. E ‘anche uno dei migliori album techno degli ultimi tempi, allontanandosi dal suo solito stile ad un terreno più ripetitivo e minimale. Considerando che l’ album del 2010, Chicago era più una sensazione organica, più umana, Decay è l’esatto contrario. E’ ipnotico e affascinante, un album in cui i cambiamenti nel suono sono sottili e sfumate. Solo su “Track 93” fa sentire il suo stile tech house (minata solo dal suo ritmo molto veloce), con un sorprendente chiaro canto di campione vocale, “I gotta love, love, love, right here”, qui in coppia con “The Meadow”. Infatti, la maggior parte dei brani di Decay sono meditazioni su un ritmo ipnotico e ripetitivo, come la traccia “Transducer” che lavora con sottili variazioni in loop e sovraposizioni mentre un pattern pulsante irradia continuamente dal suo interno. Un’ altra traccia interessante è “Solaris”, con rintocchi pseudo-gamelan con cori di campane, che ricorda l’ eccellente colonna sonora di Cliff Martinez nella reinterpretazione di Soderbergh del libro di Stainslav Law. Affinando la sua attenzione su questa suite di brani, Sollman ha creato una delle migliori opere techno degli ultimi anni. Si tratta di un’ora di musica che va giù con facilità, nonostante il suo quadro minimale – un trionfo di “less-is-more” sia per il dancefloor che per il cervello.

Tracklist:
1. Some Kind Of Up And Down Yes
2. Drop Frame
3. Transducer
4. Solaris
5. Decay
6. Subatomic
7. Track 93
8. The Meadow
9. Parallaxis
10. Ohara

 

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